Ricomicio da tre

Avviso a chi si accinge a leggere:
il seguente post e'stato "partorito"in un momento particolare e quindi devo ammettere che e'venuto fuori un po' lungo , molto 'personale'e decisamente sdolcinato....siete avvisati!!!!





Fin da piccola ho progettato la mia vita nei minimi dettagli , volevo studiare veterinaria , viaggiare per lavoro in tutto il mondo , conoscere gente e culture , ma senza fermarmi mai in nessun posto e soprattutto in nessuna relazione.
Sono uno spirito libero , vedo la vita in bianco o in nero e sono una persona "eccessiva"in tutto quello che faccio.
Non ne vado particolarmente fiera,ma nonostante i miei sforzi non riesco a cambiare e quindi ho deciso di accettare questo "difetto"come un dato di fatto.

Sulla base di quella che sono sempre stata , non ho mai visto i bivi e gli ostacoli che la vita mi poneva davanti ,i quali non  rappresentavano  altro che punti di riflessione che avrebbero potuto insegnarmi qualcosa di diverso su me stessa e sulla vita; io ho sempre proseguito dritto, verso la mia meta, come un cavallo da corsa con i paraocchi che deve arrivare per primo al traguardo.

Daniele e'stato il primo a farmi sbandare , a distogliermi dalle mie convinzioni , ad aprire un po' i paraocchi e a farmi vedere che oltre al mio fine c' era anche lui;non ha mai ostacolato la mia corsa , anzi mi ha sostenuta in tutto cio' che volevo fare , ma il primo cambiamento era avvenuto dentro di me , ho rallentato fino a fermarmi perche' anche se non lo avevo capito il primo dei miei obbiettivi era sparito:non fermarsi in nessun posto e soprattutto in nessuna relazione.

Di seguito anche continuare a studiare e spostarsi da un posto all'altro  non e'stato piu' possibile sulla base dei miei nuovi progetti, che ora condividevo con lui.

Per anni ho continuato a sentire la frustrazione  ed il fallimento; ok avevo lui , ok avevo scoperto dei sentimenti che non sapevo di poter provare , ma non avevo raggiunto il mio scopo e il disegno di vita programmato da bambina era praticamente andato in frantumi.

A lungo ho continuato ad essere un leone in gabbia sotto gli occhi ed il cuore preoccupati di Daniele che si aspettava una mia fuga da un giorno all'altro.

Poi proprio lui ha deciso di farmi un regalo , un dono non richiesto e neppure desiderato a dire il vero,impegnata com 'ero a passeggiare  stizzosamente nella mia gabbia per decidere se andare o restare.

Quel dono tanto meraviglioso quanto inaspettato era ovviamente Samuel;
lui e'arrivato con prepotenza nella mia vita  col suo martello ed il suo chiodo mi ha piantato la coda a terra e mi ha detto:
-"Ora ci sono io qui e tu non vai piu' da nessuna parte , fermati e impara a conoscere l' altra parte di te."-

Non e' stato facile , continuavo a dimenarmi pensando alle immense distese della savana dove avrei voluto correre libera , ma quel chiodo non si muoveva di un millimetro e, a dire il vero cominciava pure a piacermi cosi',piano piano, ho cominciato a non poterne fare piu' a meno fino a rendermi conto che lui era il mio punto debole e anche se la gabbia si fosse aperta io non sarei andata da nessuna parte perche' non potevo,non volevo staccarmi da lui.


Sulla scia di questa nuova consapevolezza ho voluto subito Elena e nonostante tutte le difficolta' dello stare lontano da qualsiasi tipo di aiuto nella gestione dei figli e anche sommando le difficolta' economiche e lavorative (sono stata "punita"con il licenziamento per aver voluto la mia nana),
la strada che avevo deciso di percorrere ,dopo tanti anni di frustrazione , aveva un senso.

Appena nata lei , forse a causa degli ormoni , forse perche' resto comunque una persona "eccessiva", ho cominciato a pensare che la famiglia perfetta , la mia, avesse dovuto avere tre bambini , ma i commenti del mondo mi hanno fatto desistere , mi hanno messo paura fino a farmi arrendere.

Un giorno al supermercato, mi sono fermata davanti ad un cartellone che pubblicizzava una crema attraverso l' immagine di una famiglia di due genitori belli e giovani e due bimbi , maschio e femmina altrettanto belli e felici; erano la famiglia perfetta secondo lo standard della societa' moderna.
Sono stata li ad osservare quel quadro familiare per circa venti minuti,Daniele mi ha anche chiamato un paio di volte , ma io ero come in preda alla Sindrome di Stendhal e stavo provando a convincermi che quella era la situazione ideale.

Quando sono riuscita a riprendermi ho annunciato a Daniele che stavo bene cosi', infondo avevo gia' la famiglia perfetta,la coppia maschio e femmina , come mi ripeteva di continuo la gente e dovevo pensare ad andare avanti, riprendermi il mio corpo , i miei progetti ,chiudere il capitolo gravidanze e notti insonni  e diventare la mamma sorridente ed in forma della foto.

Avevo un magone , ma i venti minuti di osservazione ipnotica mi avevano convinto.

Qualcuno dice che bisogna stare attenti a desiderare qualcosa fortemente , perche' l' universo ascolta i nostri pensieri piu' profondi , piu' che le nostre parole , e ce li restituisce sotto forma di realta'.

Un mese dopo , il giorno di Natale , l'universo , che non aveva ascoltato ciò che avevo detto a Daniele , ma solo il desiderio che avevo ingoiato e nascosto anche a me stessa nel profondo del mio stomaco , mi ha fatto un regalo.....

Il nostro terzo figlio , arrivera' ad agosto e davvero , davvero , davvero non riusciamo a spiegarci come sia venuto.

Io so soltanto che il terzo "chiodo" mi ha fatto finalmente capire che tutto e cambiato e tutto in fondo e' come prima.

Loro tre , che pensavo mi avessero inchiodato al terreno impedendomi di correre libera , in realta' mi hanno inchiodato a me stessa , costringendomi a guardarmi dentro.

Quella di prima era forse una finta liberta' che celava un bisogno di fuga da me stessa perche' il conoscere in profondita' il proprio io e' forse il progetto piu' grande che ogni essere umano puo' intraprendere e di certo il traguardo piu' duro da raggiungere.

In Africa ci andro' comunque , ma non correro' da sola nell' immensa savana.
Tutto riparte con la nuova certezza di non essere certa di niente e questo mi piace molto.
Riparto finalmente dopo anni di frustrazione e paraocchi.
Ricomincio da tre

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