Mancanza di liberta' nei bambini moderni



 Ieri abbiamo trascorso un una bellissima domenica con amici vecchi e nuovi.

All' ultimo minuto ,come al solito, ci siamo organizzati per un pic-nic in una piccola località nell'entroterra ligure completamente immersi nel verde.




Li c'e'un piccolo ristorante circondato da prati con qualche cavallo e qualche capretta per deliziare i bambini;
proprio li, io e Daniele avremmo dovuto sposarci  il prossimo agosto,prima di sapere che proprio ad agosto saremmo stati impegnati in qualche cosa di altrettanto speciale anzi di piu'.

Con la  "panza"ormai abbastanza ingombrante mi sono potuta permettere di stare seduta piuttosto che in giro, a controllare i 3 "mocciosi quattrenni"e la mia piccola Heidi beata tra i maschi che tra l' altro era piu' interessata al cibo che al gioco.

Dalla mia postazione,all' ombra di un albero potevo tranquillamente vedere tutto l' immenso prato su cui giocavano i bimbi e controllarli anche senza muovere un dito; inoltre ho avuto l'occasione di osservare tutto quello che succedeva intorno a me in assoluta' tranquillita'.

Questa posizione  mi ha permesso di confermare una tesi su cui gia' riflettevo da un po', ma che non credevo avesse  portate di quel livello: la mancanza di liberta'dei bambini moderni.

Nel nostro gruppo c'erano sei adulti e quattro bambini,ma l'unica a stare seduta per piu'di tre minuti consecutivi sono stata io.

I "grandi"non facevano altro che intromettersi negli affari dei "piccoli"che a loro volta risultavano dipendenti dai genitori perfino per inventarsi un gioco.

Ho visto padri prendere calci dai loro figli perche'si ponevano al loro livello o addirittura stuzzicavano i piccoli con dispetti tipici di un bambino.

Ho visto madri cercare di fare da paciere perche' uno dei bambini era appena riluttante a prestare un suo gioco all' altro.

Ho visto bimbi correre dai genitori dei loro amichetti per lamentarsi in quanto il "loro figlio"gli aveva dato un calcio e gli aveva fatto male quando in realta' si erano appena sfiorati durante uno scontro col pallone.

Ho sentito frasi che mi hanno fatto drizzare i peli come:

-"NON CORRERE CHE TI FAI MALE (sul prato?)E TORNA IN DIETRO CHE SEI TROPPO LONTANO- al figlio che si era allontanato di 5/6 metri al massimo

-"NON ACCAREZZARE IL CAVALLO CHE TI DA UN MORSO E TI STACCA UN DITO E BASTA DAR DA MANGIARE ALLE CAPRETTE CHE SE NO GLI SCOPPIA LA PANCIA E MUOIONO"- a bimbi che erano fuori di se dalla gioia nel vedere da vicino degli animali veri.

Ma quello che mi ha fatto esplodere e' stata la sequenza infinita  di:
- "NON TOCCARE CHE E' SPORCO"- (erba) e il bambino si gira a toccare altro
- "NON TOCCARE CHE E' SPORCO"- (pietra) e il bambino si gira a toccare altro
- "NON TOCCARE CHE E' SPORCO"- (paglia) e il bambino si gira a toccare altro
- "NON TOCCARE CHE E' SPORCO"- (terra) e il bambino si gira a toccare altro

Come una raffica velocissima ,di cui credevo capace solo KEN IL GUERRIERO con il suo "Pugno che crea cento lacerazioni" , dal quale il bimbo ne e'uscito frastornato e devastato.

A quel punto il sangue mi e' arrivato tutto d'un colpo al cervello ed io sono esplosa con qualcosa del tipo:

-"MAMMA MIA ragazzi....e che cavolo....vi rendete conto che qui sono l'unica adulta seduta.....ma mollateli un po' sti bambini....tanto hanno tutti la stessa eta',se non vediamo il sangue che senso ha intervenite!!!!-

Poi mi sono alzata ,ho preso il pallone e l'ho lanciato lontano e mi sono rivolta ai rivolta ai bambini,e accompagnando le parole con i gesti:

-"Sho sho,via via....andate a giocare da soli e tornate solo se vi fate veramente male"-

Mi rendo conto di non aver avuto tatto,in realta' riesco ad averne solo nei brevi momenti in cui mi concentro fortemente, ma almeno dopo mi sono calmata e la mia faccia non era piu' un peperone rosso pronto ad esplodere e mi sembra anche di aver riportato i presenti alla realta' perche' quella situazione mi sembrava davvero surreale.

Purtroppo questo modo di fare "bambinocentrico"e' una realta'abbastanza,troppo diffusa oggi giorno.

Io in parte riesco a capirli ,in parte....no.

Quando avevo solo Samuel e non avevo ancora capito come dovevo comportarmi per diventare il genitore che volevo essere, mi preoccupavo di intrattenerlo con qualche attivita' ogni volta che lui mi guardava.

Col tempo ho notato che lui non riusciva piu' a fare niente senza di me,neppure giocare ;
i commenti che lo descrivevano come un "mammone"o "letteralmente innamorato della mamma"da prima mi lusingavano ,poi hanno cominciato a suonare come un campanello d' allarme.

Una delle cose che mi preme di piu' e' aiutare i miei figli a non avere bisogno di me proprio come fanno le mamme felino.


Ovviamente quando ho capito che con Samuel stavo sbagliando strada,sono andata in crisi perche' non sapevo come comportarmi. 
Ho dovuto modificare alcuni miei atteggiamenti e non e'stato facile,ma quando hai ben in mente la meta che vuoi raggiungere,basta acquisire un mezzo per arrivarci e tutto il resto viene da se.

Come faccio sempre mi sono immersa in giorni di letture,riflessioni e studio di tutte le teorie che circolano sulla terra e dei risultati a cui portano.
Questi sono i mezzi che uso sempre,la ricerca,la conoscenza e l'elaborazione che poi ti permettono di tracciare un percorso per arrivare al punto X.

Qualsiasi sia la strada che poi ognuno di noi decide di percorrere, e di cui parlero' nei post successivi,una cosa e'certa:la liberta' e' il dono piu' importante che possiamo e dobbiamo fare ai nostri figli.










Aiutarli a non avere bisogno di noi.

Questo e' amore , non sara' lusinghiero , ma e' amore vero



Commenti