Il nostro viaggio in due : nuovi imprevisti,nuovi progetti.








Proprio stamattina guardando i nostri figli nel lettone,nel quale si infilano durante le prime ore del mattino,costringendo il papa'a trasferirsi nella loro camera ,ci siamo messi a pensare al passato.


Di strada io e Daniele ne abbiamo fatta tanta e tante volte per imprevisti o situazioni che in qualche modo cambiavano,abbiamo dovuto ritracciare la rotta e ridefinire nuove mete.

Mi ricordo il nostro primo letto:un divano sgangherato trovato nella nostra prima casa in affitto ,che abbiamo distrutto in pochi mesi;

poi ci hanno regalato una rete con le doghe in legno ,ma non avevamo i soldi per comprare un materasso, cosi' ne abbiamo recuperato uno,sempre in regalo ,che pero' era a tre piazze e quindi abbiamo dovuto tagliarlo (con un taglierino) per adattarlo alla rete;

successivamente abbiamo acquistato la casa in cui siamo ora,ma io mi sono innamorata di un letto francese che ha una larghezza 20 cm inferiore allo standard e cosi Daniele lo ha maledetto ogni notte per cinque anni,fino a quando non abbiamo saputo di aspettare Samuel e abbiamo deciso di regalarci un letto normale,con un materasso di ultima generazione;
e ora eccoci alle prese con nuovi cambiamenti con bimbi che si infilano da tutte le parti e ci costringono a cambiare stanza.

Cosi' ripercorrendo la storia dei nostri letti,ho ripercorso anche la nostra come coppia e poi come famiglia e la costante resta sempre il cambiamento,il doversi reinventasi,il modificare spesso direzione e progetti,senza mai tornare indietro,ma sempre protesi in avanti per migliorarci un po di piu'.

Solo nel corso dell' ultimo anno per esempio abbiamo avuto due "incidenti di percorso"in seguito ai quali abbiamo dovuto per l'ennesima volta ricalcolare il tragitto e stabilire nuove tappe.

Incidente numero uno:Gravidanza inaspettata


Fino a qualche mese fa stavamo organizzando il nostro matrimonio,avevo rinnovato la mia camera da letto e completato quella di Samuel (Elena Dormiva in un lettino nella nostra ) con disegni fatti a mano da me che mi sono costati due mesi di lavoro tra una poppata ed un sonnellino.

Tra due mesi,pero', nascera' Leonardo (Alias PUNTO INTERROGATIVO fino a qualche giorno fa) e quindi abbiamo deciso di trasferire la camera dei bambini in quella che prima era la nostra poiche' abbastanza grande da accogliere le due cozze gia' esistenti piu'quella in arrivo.

Noi ovviamente ci siamo beccati l'ex minuscola cameretta di Samuel con tanto di armadio a ponte(di un azzurro inguardabile) sotto il quale abbiamo sistemato il nostro lettone.
Inoltre,con le lacrime agli occhi,abbiamo dovuto ridipingere tutto e ...cancellare i miei disegni.

Il lato positivo della situazione e'che dalla nostra nuova camera possiamo vedere tutto il golfo di Viareggio senza neppure dover sollevare la testa.

Incidente numero due:Tromba d' aria che ha scoperchiato il tetto




Ci eravamo posti come obbiettivo prematrimoniale di finire l' esterno di casa nostra,che da anni e'praticamente un cantiere, ed investire diecimila euro per ampliare l'interno e recuperare un salotto che abbiamo sacrificato per creare la cameretta.

In seguito al "funesto"evento atmosferico siamo stato costretti ad utilizzare i soldi destinati a costruire una nuova stanza, per rifare tetto e facciata del piccolo condominio nel quale abitiamo.
Siamo da tre mesi con i ponteggi che circondano la casa e la polvere che si infila ovunque e che e'un toccasana per la nostra allergia.

Il lato positivo della situazione e'che siamo stati costretti a fare una spesa che gli altri condomini non volevano affrontare e che ci porterà adesso a vivere in una palazzina veramente stupenda e nella quale sara'un piacere abitare.

Da questi due imprevisti ovviamente non potevano che nascere,dalle nostre teste malate,altri due progetti ,di cui vi parlero'in seguito e che bramavamo da tempo,ma che ora stiamo mettendo in pratica cercando di portarli a termine inserendoli nel  budget stanziato per i lavori di facciata e tetto.

Inoltre c'è la questione lavoro:con tre figli piccoli,anche se il titolare della ditta in cui lavoravo decidesse di non licenziarmi piu',conciliare tutto sarebbe pressocche' impossibile e a dirla tutta io odio quel lavoro e non ho mai avuto l'indole da dipendente quindi sto pensando ad un alternativa che mi permetta di stare con i bimbi quando voglio e che non faccia piu' sentire il mio cervello come insultato,ma fiero di essere un organo funzionante.

E cosi' il viaggio continua con i suoi inaspettati cambiamenti che spesso  destabilizzano le persone , ma  se visti con occhi positivi,rappresentano proprio il bello di questa vita,che altrimenti perderebbe tutto il suo fascino.  


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